Il tris di libri di novembre sul femminismo
È quasi impossibile decidere quali libri sul femminismo vadano letti assolutamente sia perché non è effettivamente possibile elencarli tutti sia perché il successo di un libro non necessariamente è indice che quel romanzo o saggio sia di valore o che, anche, arrivi allo stesso modo a ogni donna.
Oggi, perciò, abbiamo selezionato per voi un tris di assi cartacei particolari che noi abbiamo fortemente amato sull’argomento.
“A Volto Scoperto: La Vita Di Huda Shaarawi, Prima Femminista d’Egitto” di Sania Sharawi Lanfranchi (Bookbaby Editore).
Huda Sha’arawi è una delle prime pioniere del femminismo egiziano. Figlia del primo fautore del costituzionalismo egiziano e primo Presidente del Senato sotto il Khedivé Tewfik Pascià, Mohamed Sultan Pascià.
Nel 1919 Huda organizzò una marcia di donne per le strade del Cairo per protestare contro l’arresto e l’esilio dei quattro capi principali della resistenza egiziana. Aveva poi fondato l’Unione Femminista Egiziana (UFE) insieme a una scuola, un asilo e un emporium dove le bambine potevano imparare la sartoria e il ricamo.
Dopo aver letto «Jus Suffragi», la gazzetta dell’Alleanza Internazionale, Huda creò inoltre una rivista egiziana in lingua francese, «L’Egyptienne», destinata a fungere da «messaggera di pace tra l’Oriente e l’Occidente». Questo libro, arricchito con le immagini degli archivi dell’Unione Femminile Nazionale, è il frutto del un lavoro di ricerca più che ventennale di Sania Shaarawi Lanfranchi, la nipote di Huda Shaarawi.
Per mesi l’autrice ha viaggiato per il mondo per intervistare gli amici della nonna, recuperare documenti e approfondire lo studio storico del periodo in cui visse, a cavallo fra il XIX sec. e il XX sec. Una biografia imperdibile!
“Donne che corrono coi lupi” di Pinkola Estés (Frassinelli Editore)
Attraverso un lavoro di ricerca ventennale, la psicanalista Clarissa Pinkola Estés ha raccolto fiabe popolari, miti e racconti per rielaborarli in “Donne che corrono coi lupi”, saggio che presenta una serie di archetipi femminili che esprimono la forza potentissima, selvaggia, istintiva, creativa e passionale che si nasconde in ogni donna.
L’autrice mostra come sia necessario riappropriarsi di questa forza istintiva e visionaria persa nel corso del tempo per riscoprire il proprio valore e potere personale. Clarissa Pinkola Estés rassicura: il termine selvaggio non viene usato nel suo senso peggiorativo.
Vivere in maniera selvaggia significa vivere naturalmente, riunirsi alla Natura selvaggia significa fissare il territorio, trovare il proprio branco, stare con sicurezza e orgoglio nel proprio corpo indipendentemente dai suoi doni e dai suoi limiti.
Parlare e agire per proprio conto, in prima persona, essere consapevoli, vigili, rifarsi ai poteri femminili innati dell’intuito e della percezione, riprendere i propri cicli, scoprire a che cosa si appartiene, levarsi con dignità, conservare tutta la consapevolezza possibile. Un libro illuminante.
“La ragazza che ero, la riconosco: schegge di autobiografie femministe” a cura di Silvia Neonato (Iacobelli Editore)
Genova, anni Settanta: molte donne, come in altre città italiane, partecipano al movimento femminista che riempie le piazze. Ma fanno contemporaneamente anche un lavoro più nascosto, riunendosi in collettivi nelle case e nelle sedi più o meno provvisorie che la politica povera della sinistra extraparlamentare riesce a mettere loro a disposizione in quegli anni.
Quel lavoro, vera e propria pratica politica definita “autocoscienza”, ha segnato la vita di tutte ed è l’eredità che le ragazze del ’68 hanno lasciato alle donne venute dopo.
A quarant’anni di distanza, otto protagoniste di quel collettivo femminista genovese si sono incontrate, per provare a ricordare e raccontare cosa sia successo allora e nel frattempo a ciascuna di loro nel mondo.
Questa biografia femminista, perciò, prova a ricostruire quella stagione di forte impegno politico che ancora non conosciamo davvero a fondo. Dalle differenze di classe e collocazione, dai cambiamenti di ideologie e sentimenti, questo libro è dedicato alle pasionarie impenitenti.
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