5 autobiografie di attrici famose che vale la pena leggere
Alcune autobiografie sono scritte così bene da sembrare dei veri e propri romanzi. Conoscere alcune stanze segrete degli artisti che più amiamo è quasi sempre un privilegio. Abbiamo allora scelto per voi le migliori 5 autobiografie di attrici famose che vale la pena leggere e che di certo non dimenticherete così facilmente.
“Non sono quel tipo di ragazza” di Lena Dunham
Classe 1986, Lena Dunham è già una delle più quotate sceneggiatrici del panorama statunitense con all’attivo dieci progetti cinematografici e una fortunata serie tv, “Girls”, che le è valsa due Golden Globes. In questa autobiografia ci racconta le sue esperienze di vita che alla fine sono quelle di tutte noi: innamorarsi, sentirsi sole, essere in sovrappeso mangiando solo cibi sani, litigare con le amiche.
“Non sono quel tipo di ragazza” è un diario esplicito dalle confessioni ironiche e senza filtro. Per voi lettrici sarà perciò un tuffo nella personalità eccentrica e ossessivo compulsiva di una ragazza che narra con sarcasmo gli errori di una vita con la speranza che chi li legge non li ripeta. Ed è forse proprio per questa brutale e candida onestà che Lena Dunham è diventata il simbolo della nuova generazione.
“Bugiarda no, reticente” di Franca Valeri
Le caustiche pagine di questa autobiografia sono raccontate ad un’invisibile giornalista da Franca Valeri, l’indimenticabile Signorina Snob regina del teatro italiano. Il libro è dedicato alla signora Cecilia, madre dell’attrice, a cui la Valeri deve la sua prima formazione in un appartamento elegante della benestante borghesia ebraica milanese degli anni ’30.È proprio tra quelle belle argenterie, vestiti di sartoria e buone scuole che si anima la personalità forte e determinata di Francesca, detta Franca, determinata a inseguire un unico obiettivo: diventare attrice di teatro. Dai primi successi sul palco del Teatro dei Gobbi fino all’esplosione in tv coi personaggi di Cesira e della Signora Cecioni, questa autobiografia vi sorprenderà per il suo acume e la sua freschezza.
“I diari della principessa. Io, Leia e la nostra vita insieme” di Carrie Fisher
Poco prima di morire, la portentosa Carrie Fisher ha dato alle stampe questa una raccolta di scritti tratti dai suoi diari di ragazza, tenuti ai tempi delle riprese di Star Wars, la saga che l’ha resa immortale per l’interpretazione del personaggio della principessa Leia.
Nata nel 1956, fin da bambina Carrie ha dovuto combattere contro l’assenza della figura paterna, il crooner fedifrago Eddie Fisher, e invece la presenza fin troppo ossessiva della madre, l’attrice Debbie Reynolds. Nonostante le cliniche di disintossicazione, gli innamoramenti infelici e le disastrose conseguenze di un disturbo bipolare che non sembra lasciarle mai scampo, la voce di Carrie Fisher è scanzonata e piena di calore, come quella di un’adorabile, irriverente vecchia zia.
“Oggi come allora” di Diane Keaton
Questo è il mémoir che Diane Keaton, attrice nota in tutto il mondo, musa ineguagliabile di Woody Alien e brillante interprete di film di grande successo, dedica a se stessa e a sua madre, l’amata eccentrica Dorothy. Partendo proprio alle migliaia di pagine di diari che proprio la madre aveva tenuto per gran parte della sua vita, Diane Keaton traccia un ritratto personalissimo di sé e della rincorsa al sogno americano.
Brillante, elegante e sempre coerente con il proprio modo di essere, la Keaton sceglierà di riservare il capitolo più commuovente di questa autobiografia ai suoi figli, gioiosamente adottati all’alba dei suoi cinquant’anni.
“La mia vita finora” di Jane Fonda
Un libro-confessione dalle dimensioni mastodontiche nel quale l’iconica attrice Jane Fonda sviscera coraggiosamente ogni anfratto della sua vita, dai problemi col padre alla bulimia, dai suoi matrimoni falliti all’impegno politico. Un’autobiografia imperdibile in grado di essere catartico più di una seduta da uno psicanalista a poco meno di trenta euro.
…E se poi sapete anche cimentarvi con l’inglese, ci aggiungiamo anche quelle di Vanessa Radgrave, Judy Andrews e Sally Field.
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Valentina Miura